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La fotografia per restituire un senso di identità al quartiere, per entrare nella sfera più privata di chi ci abita attraverso le pieghe e le espressioni dei volti. E’ così che Sergio Ferri, fotografo e consigliere comunale, mette in mostra il 13 luglio  il quartiere della Farnesiana. “Scatti di Strada” è una rassegna di immagini in banco e nero, finanziata dalla Fondazione Piacenza&Vigevano e promosso dal Laboratorio di Strada in collaborazione con ACER Piacenza, Educatori di Strada, il Comune di Piacenza e i fotografi Sergio Ferri e Michael Tampanella che resterà negli spazi pilotis di via Marinai d’Italia 1-3 per tutta l’estate: «La mia intenzione era proprio di rendere questo lavoro accessibile a tutti, libero, fruibile, una mostra in cui “inciampare” per caso mentre torni dal lavoro o vai a fare la spesa. E non solo quindi dai protagonisti delle fotografie, i residenti del quartiere». Due anni di lavoro intenso, iniziato a ottobre 2021 dall’incontro con gli Educatori di Strada: «Nel 2020 avevo realizzato una piccola iniziativa autofinanziata in via Roma, “Facce di Quartiere”, una rassegna che aveva attirato l’attenzione di Giuseppe Grilli, abitante proprio al PEEP, che mi propose di dedicare un lavoro simile alla Farnesiana, uno dei quartieri popolari più conosciuti per le storie di degrado e microcriminalità. E così sono entrato in questo mondo davvero unico, duro, morbido, contraddittorio, con situazioni che definirei poco urbane e altre di grande generosità».  Come l’incontro con Federico, ragazzino che frequenta il quartiere non perché ci abita e che al tempo stesso ne è una sintesi: «Federico è stato uno dei miei primi scatti. Un giovane molto particolare, con spiccata femminilità e una borsetta sempre al braccio. Quando gli ho chiesto perché passasse sempre i pomeriggi al PEEP, mi ha risposto “perché questo è un luogo dove non mi giudicano”. Ed è vero, questo è un luogo dove, nonostante i numerosi conflitti, c’è un grande senso di appartenenza alla comunità». Un grande laboratorio sociale – come sottolinea Lorenzo De Carli, educatore di strada «in cui nel bene e nel male si incontrano e si scontrano le differenze: anziani piacentini, recenti famiglie nordafricane, famiglie sinti e situazioni che non sempre generano convivialità, ma necessità di mediare. Sono certo che non tutti i volti di chi è rappresentato nelle fotografie di Sergio (aiutato negli scatti da Michael Tampanella) sono simpatici a chi abita nel quartiere, eppure tutti ne sono colpiti, fin da stamattina mentre attaccavamo i manifesti».

E così il quartiere da oggi assume un aspetto diverso: «Gli spazi di degrado – spiega Ferri – se vengono riempiti di cose belle assumono un’altra configurazione, un altro senso, non sono più anonimi ma diventano personali, soggettivi: diventano un luogo che ci appartiene». E questa è la direzione intrapresa proprio dall’amministrazione di Acer Piacenza: «La mostra viene allestita proprio nei cortili di quei palazzi da cui abbiamo rimosso la scorsa settimana le auto abbandonate e fonte di vero e proprio degrado. Quello dell’educazione ai comportamenti consoni alla convivenza civile è un percorso lungo e impegnativo, ma con la volontà di ascoltare gli abitanti e di risolvere le loro problematiche, abbiamo fiducia di ottenere risultati importanti.  Qui alcuni mesi fa abbiamo incontrato i residenti per spiegare loro il progetto di riqualificazione del quartiere (Pinqua) e tenere conto dei loro dubbi e delle loro richieste; sempre qui, a fine maggio, abbiamo organizzato la Festa del Vicino, premiando le famiglie meritevoli. La mostra inaugurata oggi è un ulteriore importante segnale nei confronti di un quartiere che merita tutta la nostra attenzione».